La Land Rover Defender 90 è una fuoristrada di lusso, le cui forme possenti ricordano il modello storico, ma dotata di una moderna meccanica (con scocca portante anziché il telaio separato dalla carrozzeria come in passato) che le permette sia di affrontare il fuori strada impegnativo (sofisticato il sistema 4×4) sia di muoversi con buona disinvoltura sull’asfalto. Nella variante a tre porte l’off-road britannica mantiene l’accogliente e ricercato abitacolo del modello più lungo e a cinque porte, ma aggiunge una maggiore agilità. I 249 CV del 3.0 diesel mild hybrid offrono ottime prestazioni.

Le proporzioni della carrozzeria, la forma dei fari e tanti altri dettagli della Land Rover Defender richiamano la celebre antenata uscita di scena nel 2016 (dopo 68 anni di servizio). Qui, però, sono interpretati in chiave moderna, donando una personaltà unica alla fuoristrada britannica che, a differenza del modello storico, è diventata una off-road di lusso e dotata di ogni comfort. Nella versione a tre porte, la Land Rover Defender è più agile di quella a cinque, che è lunga 502 cm (44 in più). In comune le due versioni hanno la meccanica che, col modello lanciato nel 2019, ha perso il telaio separato dalla carrozzeria in favore di una scocca portante in alluminio. Ne beneficia anche la guida, più precisa e disinvolta, soprattutto sull’asfalto. Qualità che si apprezzano ancora di più con il vispo, oltre che fluido, 3.0 diesel mild hybrid da 249 CV (alternativo a quelli da 200 o 301 CV): tramite una cinghia è collegato a una piccola unità elettrica, alimentata da una batteria da 0,23 kWh.
Oltre alla trazione integrale e alle sospensioni pneumatiche (offerte come optional, variano la luce a terra da 21,8 cm a 36 cm), alle formidabili doti nel fuori strada della Land Rover Defender contribuisce il sistema Terrain Response. Dallo schermo nella plancia permette di variare la risposta di motore, cambio, Esp, differenziali (quello centrale e, a pagamento, il posteriore, a controllo elettronico e bloccabile) e, se presenti, le sospensioni pneumatiche. Inoltre, il sistema offre sei le modalità di guida, per affrontare diversi tipi di fondo: asfalto, erba, neve o ghiaia, fango, sabbia, rocce e guadi (profondi fino a 90 cm). Il Terrain Response 2 (optional) aggiunge l’All Terrain Progress Control (ATPC): mantiene costante la velocità impostata (da 1,8 a 30 km/h) sui fondi scivolosi.
Plancia e comandi
Costituita da un’unica grande mensola a tutta larghezza e attrezzata con presa Usb e maniglie d’appiglio la plancia della Land Rover Defender è al contempo pratica e di design. Il cruscotto virtuale di 12,3” è completo e facile da consultare. Si può personalizzare, in modo non proprio intuitivo, con i tasti nel volante, anche mostrando le mappe del navigatore. Altrettando chiaro e ben definito il monitor di 10” per l’impianto multimediale posto al centro della plancia. Offre le integrazioni indispensabili con i telefoni, l’hotspot Wi-Fi di bordo e svariate funzionalità.
Abitabilità
Pur con il passo accorciato di 46 cm rispetto a quello della 110, l’abitacolo della Land Rover Defender 90 è grande. Anche chi siede dietro ha spazio per le gambe e aria sopra la testa. Di serie, i posti sono cinque, ma pagamento ne è offerto un sesto. La posizione di guida è alta, il sedile largo, ben imbottito e con regolazioni elettriche (inclusa quella lombare) di serie. Una finezza i tasti sul fianco dello schienale per far scorrere il sedile, agevolando l’accesso al divano. Quest’ultimo è piatto (al pari del pavimento) e comodo anche per tre adulti. Ai passeggeri posteriori sono riservate attenzioni come le prese Usb e i comandi del “clima” trizona (optional).
In città
Nulla da ridire sul comfort: buche e pavé sono ben assorbiti e la risposta del cambio automatico (di tipo classico, con convertitore di coppia) è dolce. Va tenuto conto della larghezza dell’auto (200 cm) e della limitata visuale all’indietro (fortunatamente la telecamera a 360° è di serie).
Fuori città
Il consumo della Land Rover Defender 90 D250 SE è più che soddisfacente e, nonostante il peso dell’auto, con la verve dei sei cilindri e la prontezza del cambio nel selezionare le otto marce ci si muove svelti. Merito anche delle sospensioni a controllo elettronico: contengono il rollio quel tanto che basta per agevolare l’inserimento in curva. Bene lo sterzo che, pur leggero è preciso.
In autostrada
A 130 km/h il 3.0 lavora a soli 1850 giri in ottava marcia, la sua presenza si avverte poco e il consumo è normale per un “macchinone” del genere che, nonostante l’imponente carrozzeria, riesce ad attutire i fruscii aerodinamici. Dopo un rallentamento, la ripresa è vigorosa.
Nel fuori strada
La Land Rover Defender supera con incredibile facilità fondi viscidi e avvallamenti. Oltre alle sospensioni pneumatiche, nei passaggi più impegnativi sono d’aiuto il sistema Terrain Response 2 e le marce ridotte. Preziosi anche il mantenimento elettronico della velocità in discesa e i generosi angoli d’attacco, di dosso e d’uscita (pari, rispettivamente, a 38, 31 e 40 gradi).